giovedì 1 ottobre 2015

PUBBLICATA!


Il copione di "E' bello vivere liberi!" è stato pubblicato nell'antologia 
"Donne che non seguono il copione. 
Antologia di teatro contemporaneo italo-spagnolo" 
A cura di Milagro Martín Clavijo, 
Professoressa di Filología Italiana all'Università di Salamanca.

La pubblicazione, edita da Aracne, è dedicata a 5 drammaturghe contemporanee: 
2 italiane (io e Giuliana Musso) 
e 3 spagnole (Juana Escabias, Diana de Paco e Paloma Pedrero).

Per acquistarlo e saperne di più
clicca QUI


Io sono felice, scalpitante e molto grata a Giuliana 
per avermi fatto conoscere Mila e il suo lavoro!


lunedì 27 luglio 2015

IL NUOVO LAVORO

SORRY, BOYS

Terza tappa del progetto sulle Resistenze femminili
(Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, Massachusetts) 

ph_Dido Fontana


Nello spettacolo si segnala la presenza di riferimenti sessuali espliciti nel linguaggio.


La storia
E' iniziata come un pettegolezzo che serpeggiava tra i corridoi della scuola superiore di Gloucester.
C'erano 18 ragazze incinte – un numero 4 volte sopra la media – e non per tutte era stato un incidente.
La storia, poi, è rimbalza in città: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile.
Quando il preside della scuola ne parla su un quotidiano nazionale, scoppia una vera e propria tempesta mediatica e la vita privata delle 18 ragazze diventa un scandalo che imbarazza tutta la comunità di Gloucester.
Giornalisti da ogni dove, dall'Australia alla Gran Bretagna, dal Brasile al Giappone, invadono la cittadina nel tentativo di trovare una spiegazione per un patto così sconvolgente.
Ma rimangono a mani vuote perché l'intera comunità, turbata dal fatto che la vita sessuale delle proprie figlie fosse diventata il pettegolezzo dei talk show di mezzo mondo, si chiude nel silenzio più assoluto.
The Gloucester 18 è un documentario in cui si dà voce ad alcune di quelle ragazze, lontano dai riflettori dello scandalo. Alcune di quelle ragazze, in questo documentario, parlano per la prima volta.
E una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo e una nuova famiglia tutta sua, dopo aver assistito a un terribile femminicidio.
Questa scoperta è stata per me come un campanello d'allarme.



ph_Andrea Pizzalis


Le fonti
Ho continuato a cercare notizie su Gloucester per capire in che contesto sociale aveva potuto mettere radici l'idea di un patto così sconvolgente.
Così ho trovato una altro documentario, Breaking our silence, in cui il capo della polizia di Gloucester rivela come non passasse letteralmente giorno senza che il suo dipartimento ricevesse una segnalazione di violenza maschile in famiglia. I dati che fornisce sono impressionanti: 380 chiamate per violenza domestica in un anno (più di una al giorno) e 179 arresti. In una cittadina di 30.000 abitanti.
Ma quello che è davvero interessante è che il documentario racconta di come questa situazione avesse spinto 500 uomini a organizzare una marcia nelle strade della cittadina per sensibilizzare la comunità al problema. Uomini contro la violenza, così si sono autodefiniti.
Nelle interviste, molti di loro dicono di aver sentito il bisogno di mobilitarsi in prima persona, consapevoli del fatto che la violenza maschile è un problema delle donne (che inevitabilmente la subiscono) ma che soltanto gli uomini possono veramente risolverlo, cambiando la cultura maschile dominante che continua a causare queste tragedie.


L'idea che sta alla base di “Sorry, boys” è che a Gloucester, la concomitanza tra il patto delle 18 ragazze e la marcia degli uomini, non siano stati solo una coincidenza e che tutto ciò abbia a che fare con il modello di mascolinità che la società impone agli uomini.

herakut

Teste mozze
Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte gli adulti. I genitori, il preside, l'infermiera della scuola. Dall'altra i giovani maschi, i padri adolescenti.
Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro.
Come le teste della serie fotografica We are beautiful, che il fotografo ventisettenne Antoine Barbot ha realizzato nel 2012 durante il suo internship presso lo studio di Erwin Olaf; e che saranno l'ispirazione da cui partire per progettare e costruire le macchine sceniche di Sorry, boys.


ph_Gianluca Panareo


PREMIERE
03 febbraio 2016
 Teatro Sociale, Trento 


13 febbraio 2016 
Teatro Comunale (Teatro Studio), Bolzano


26 febbraio 2016
Teatro Plinio Clabassi, Sedegliano (UD)


8 marzo 2016
Teatro Palamostre, Udine 


Per vedere il teaser, clicca qui: 

https://vimeo.com/125154205


Per altri approfondimenti, visita il blog dello spettacolo:

http://sorry-boys.blogspot.it/

venerdì 26 giugno 2015

note biografiche

Sono nata a Monfalcone, piccola città operaia famosa per il cantiere navale, dove si costruiscono le navi da crociera più grandi del mondo e per il triste primato dei decessi per malattie causate dall'amianto.
Nel 2001 partecipo al laboratorio Fare Teatro ideato e condotto da Luisa Vermiglio per il Comune di Monfalcone. Questa intensa esperienza che unisce la ricerca teatrale alla riflessione sulle dinamiche sociali del territorio diventa, per me, una sorta di imprinting artistico.
Il percorso formativo più importante prende avvio grazie a Prima del Teatro: Scuola Europea per l’Arte dell’Attore, dove incontro alcuni grandi maestri del teatro contemporaneo.
Tra questi: Joan Baixas, direttore del Teatro de la Claca di Barcellona con cui approfondisco i linguaggi del teatro visuale; José Sanchis Sinisterra, fondatore del Teatro Fronterizo e de la Sala Beckett di Barcellona con cui affronto la drammaturgia, Christian Burgess, direttore della Guildhall School of Music and Drama e molti altri.
Nel 2004 debutto come attrice professionista negli spettacoli per ragazzi prodotti dal CTA-Centro Regionale di Teatro d’Animazione e di Figure di Gorizia.
Nel 2006 debutto all'estero come attrice professionista in una importante produzione catalana: Merma Neverdies, spettacolo con pupazzi di Joan Mirò, regia di Joan Baixas, prodotto da Elsinor-Barcellona in esclusiva per la Tate Modern Gallery di Londra. Con questo spettacolo tocco alcune importanti piazze europee come The Irish Museum of Modern Art di Dublino, The World Heritage Festival di Ortigia, il Teatro Español di Madrid, Die Frankfurter Buchmesse in Germania, la Fundacìo Mirò di Palma de Mallorca, il Museo Guggenheim di Bilbao e altre.
Nel 2007 torno in scena in Italia con Indemoniate!, spettacolo di Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, regia di Massimo Somaglino, prodotto da Teatro Club Udine e dal Rossetti,Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
In maggio 2009 debutto in Spagna con lo spettacolo Zoé, ultima produzione della Compañía Teatre de la Claca di Barcellona, diretta da Joan Baixas.
Nel giugno del 2009 vinco il Premio Scenario per Ustica '09 con il progetto inedito È bello vivere liberi! Progetto di teatro civile per un'attrice, 5 burattini e un pupazzo.


Nel 2011, grazie ad una borsa di studio e a Prima del Teatro, partecipo a ... Think only this of me... progetto inedito per attori e musicisti della Guildhall School of Music and Drama di Londra, diretto da Christian Burgess.
Nel 2012 debutto con il mio nuovo progetto teatrale La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne, che si aggiudica il Premio Last Seen 2012 come miglior spettacolo dell'anno.

Dal 2009 faccio parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies

AWARDS
2009 PREMIO SCENARIO PER USTICA
2011 FINALISTA PREMIO VIRGINIA REITER COME MIGLIOR ATTRICE UNDER 35
2012 MENZIONE D'ONORE AL PREMIO ELEONORA DUSE
2012 PREMIO LAST SEEN PER IL MIGLIOR SPETTACOLO DELL'ANNO
2013 PREMIO CITTA' IMPRESA
2013 PREMIO FRANCO ENRIQUEZ






Per vedere tutte (o quasi) le immagini dei miei lavori, clicca qui

Marta Cuscunà studied at “Prima del Teatro”: European School for the Art of the Actor.
She performed roles in Merma Neverdies, a performance with puppets by Joan Mirò and Zoé, and Inocencia Criminal, both directed by Joan Baixas for the Teatro de la Claca Company (Barcelona).
In 2009, she won the “Premio Scenario Ustica” for E' bello vivere liberi!, a project of civil theatre for an actress, 5 puppets and a doll, written, directed and performed by herself.
In 2011, thanks to a scholarship, she participated in "… think only this of me...", a devised collaboration by actors and musicians of the Guildhall School of Music and Drama (London).
She has been a member of Fies Factory, a project by Centrale Fies, since 2009.



lunedì 18 maggio 2015

A PARIGI!


La semplicità ingannata sarà accolta a Parigi dal Théatre de la Ville 
nell'ambito di Chantiers d'Europe e in collaborazione con Face à Face.

Se vorrai spargere la voce, ci farai un grande regalo: Parigi ci aspetta e noi siamo pronte!

MARTA CUSCUNÀ 
LA SIMPLICITÉ TRAHIE 


EN ITALIEN SURTITRÉ EN FRANÇAIS

Librement inspiré par les œuvres littéraires de Arcangela Tarabotti et l’histoire des Clarisses de Udine.

La Semplicità ingannata retrace l’histoire des origines de la lutte féministe en Italie au XVIe siècle. À cette époque, les Clarisses d’Udine transformèrent leur couvent en un espace de contestation et de liberté de pensée, de désacralisation des dogmes religieux et de la culture masculine.
L’artiste seule sur scène souhaite témoigner de l’histoire de ces jeunes femmes qui ont lutté contre les conventions sociales en revendiquant leur liberté d’inventer un nouveau modèle féminin alternatif.