SORRY,
BOYS
Terza
tappa del progetto sulle Resistenze femminili
(Liberamente
ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, Massachusetts)
ph_Dido Fontana
Nello
spettacolo si segnala la presenza di riferimenti
sessuali espliciti nel linguaggio.
La
storia
E' iniziata come un pettegolezzo
che serpeggiava tra i corridoi della scuola superiore di Gloucester.
C'erano 18 ragazze incinte – un
numero 4 volte sopra la media – e non per tutte era stato un
incidente.
La storia, poi, è rimbalza in
città: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro
gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in
una specie di comune femminile.
Quando
il preside della scuola ne parla su un quotidiano nazionale, scoppia
una vera e propria tempesta mediatica e la vita privata delle 18
ragazze diventa un scandalo che imbarazza tutta la comunità di
Gloucester.
Giornalisti da ogni dove,
dall'Australia alla Gran Bretagna, dal Brasile al Giappone, invadono
la cittadina nel tentativo di trovare una spiegazione per un patto
così sconvolgente.
Ma rimangono a mani vuote perché
l'intera comunità, turbata dal fatto che la vita sessuale delle
proprie figlie fosse diventata il pettegolezzo dei talk show di mezzo
mondo, si chiude nel silenzio più assoluto.
The
Gloucester 18
è un documentario in cui si dà voce ad alcune di quelle ragazze,
lontano dai riflettori dello scandalo. Alcune di quelle ragazze, in
questo documentario, parlano per la prima volta.
E una di loro confessa di aver
voluto creare un piccolo mondo nuovo e una nuova famiglia tutta sua,
dopo aver assistito a un terribile femminicidio.
Questa scoperta è stata per me
come un campanello d'allarme.
ph_Andrea Pizzalis
Le
fonti
Ho
continuato a cercare notizie su Gloucester
per capire in che contesto sociale aveva potuto mettere radici l'idea
di un patto così sconvolgente.
Così
ho trovato una altro documentario, Breaking
our silence,
in cui il capo della polizia di Gloucester rivela come non passasse
letteralmente giorno senza che il suo dipartimento ricevesse una
segnalazione di violenza maschile in famiglia. I dati che fornisce
sono impressionanti: 380 chiamate per violenza domestica in un anno
(più di una al giorno) e 179 arresti. In una cittadina di 30.000
abitanti.
Ma quello che è davvero
interessante è che il documentario racconta di come questa
situazione avesse spinto 500 uomini a organizzare una marcia nelle
strade della cittadina per sensibilizzare la comunità al problema.
Uomini contro la violenza, così si sono autodefiniti.
Nelle interviste, molti di loro
dicono di aver sentito il bisogno di mobilitarsi in prima persona,
consapevoli del fatto che la violenza maschile è un problema delle
donne (che inevitabilmente la subiscono) ma che soltanto gli uomini
possono veramente risolverlo, cambiando la cultura maschile dominante
che continua a causare queste tragedie.
L'idea che sta alla base di
“Sorry, boys” è che a Gloucester, la concomitanza tra il patto
delle 18 ragazze e la marcia degli uomini, non siano stati solo una
coincidenza e che tutto ciò abbia a che fare con il modello di
mascolinità che la società impone agli uomini.
herakut
Teste
mozze
Nel
nero della scena, due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte
gli adulti. I genitori, il preside, l'infermiera della scuola.
Dall'altra i giovani maschi, i padri adolescenti.
Sono
tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al
muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi
di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma
resteranno sempre con le spalle al muro.
Come
le teste della serie fotografica We
are beautiful, che
il fotografo ventisettenne Antoine Barbot ha realizzato nel 2012
durante il suo internship presso lo studio di Erwin Olaf; e che
saranno l'ispirazione da cui partire per progettare e costruire le
macchine sceniche di Sorry,
boys.
ph_Gianluca Panareo
PREMIERE
03 febbraio 2016
Teatro Sociale, Trento
13 febbraio 2016
Teatro Comunale (Teatro Studio), Bolzano
Per vedere il teaser, clicca qui:
https://vimeo.com/125154205
Per altri approfondimenti, visita il blog dello spettacolo:
http://sorry-boys.blogspot.it/
Per altri approfondimenti, visita il blog dello spettacolo:
http://sorry-boys.blogspot.it/